Piazza al
La Storia.
Abitanti: 2.274
Altezza s.l.m: 536 m
Precedentemente chiamata Piazza Massese, è nel 1923 con il passaggio alla provincia lucchese che il nome diventa Piazza al Serchio, per via della stessa ubicazione nell’alto bacino dello stesso fiume.Leggi di più
Le prime tracce umane nella zona risalgono con tutta probabilità a epoca preromana, tuttavia i primi insediamenti abitativi stanziali si formarono in epoca longobarda, come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona e databili a tale periodo.
Cosa vedere.
Dopo l’occupazione francese, il borgo di Piazza al Serchio ritornò nelle mani degli Estensi che lo governarono fino alla sua annessione al Regno d’Italia avvenuta nel 1861 ad opera del Re Vittorio Emanuele II di Savoia. Con l’unità d’Italia il comune fu amministrativamente compreso nella provincia di Massa e Carrara fino al 1923, quando insieme a tutta la Garfagnana fu assegnato alla provincia di Lucca. Leggi di più
Piazza al Serchio è sulla Via del Volto Santo e tra le attrazioni da non perdere c’è la festa del farro, percorso gastronomico dedicato al cereale simbolo di questa zona, mentre per i più giovani è immancabile la visita alla notte bianca, con food truck e musica dal vivo in compagnia dei grandi Dj della zona.
Da piazza al Serchio si aprono poi le porte verso Sillano e tutto il territorio circostante.
Cosa Vedere:
Minucciano
Abitanti: 2035
Altezza s.l.m: 697 m
Minucciano è abbarbicato su un colle e racchiuso tra le cime più alte delle Alpi Apuane, quali il monte Pisanino, il Pizzo d’Uccello, la Tambura e il monte Grondilice. La superficie è prevalentemente coperta da boschi delle tipologie più varie, dagli arbusti della macchia mediterranea ai boschi di quercia e carpino nero, dalla faggeta alla prateria d’alta quota, dai secolari castagni da frutto alle più diverse specie di fiori, che danno ai boschi minuccianesi un’ampia gamma di colori diversa in ogni periodo dell’anno. Leggi di più
Si tratta di una delle parti più selvagge della Garfagnana e qui c’è la possibilità di incontrare una fauna vasta e unica in tutto il territorio, come il lupo o l’aquila reale.
Le origini sono antichissime e in queste terre si collocarono per primi gli apuani, assoggettati e cacciati poi dai romani, che fondarono il “castrum”. Il paese prende il nome dal console romano Quinto Minucio Termo, incaricato all’epoca della difesa del confine dalle invasioni barbariche.
A sua volta è un ulteriore punto di partenza perfetto per godersi delle scampagnate a piedi o in bicicletta e se siete qui non potete perdervi la visita nell’area di Val Serenaia e dei suoi rifugi.
Pugliano
Abitanti: 67
Altezza s.l.m: 610 m
Frazione di Minucciano, segna il confine tra Garfagnana e Lunigiana, prima dell’alta valle Aulella. Pugliano vanta origini antichissime risalenti all’età della pietra. Possedimento dei Malaspina nel IX secolo, più tardi passò nelle mani del Conte di Gragnana, i cui discendenti, i Nobili di Pugliano, garantirono lo sviluppo del borgo. Leggi di più
Nel 1287 il paese venne sottomesso alla Repubblica di Lucca e quindi di Firenze e Pisa. Ciò che rende questa zona particolarmente suggestiva è il meraviglioso panorama che si può godere dalla cima del promontorio oltre alla chiesa romanica intitolata a San Jacopo. Del XIII secolo, è costruita in sasso bianco e macigno e conserva begli altari, arredi, statue marmoree ed la tela della Madonna con bambino e i Santi Giacomo ed Anna attribuito al lucchese Antonio Barsotti.
Da segnalare anche i ruderi della torre del vecchio castello medievale. Tra le tradizioni da non perdere c’è il “Palio dei Micci”, che si svolge ogni 15 di Agosto, quando le frazioni del territorio si sfidano in una corsa con gli asini.
Gragnana
Abitanti: 200
Altezza s.l.m: 611 m
Circondata da prati e campi adibiti alla coltivazione del farro garfagnino, le testimonianze più antiche si attribuiscono al XIII secolo. Originariamente era conosciuto come “Grinianum”, e si trovava lungo la strada di collegamento con il Passo di Tea e la Lunigiana. Qui è ancora possibile osservare i resti, su un’altura a breve distanza, dei ruderi della chiesa dedicata a Santa Margherita, a sua volta costruita sopra un antico castello. Leggi di più
Si tratta di una frazione del comune di Piazza al Serchio che regala una particolare vista sulla Roccandagia e sul Pisanino, mentre in estate diventa il borgo che ospita la festa della patata, realizzata, come ogni anno, dal locale comitato paesano, in collaborazione con la pro loco. Si tratta di una passeggiata gastronomica all’interno del suggestivo borgo, allestito per l’occasione, con una mostra fotografica e di pittura, nonché la rievocazione di alcuni antichi mestieri.
Castagnola
Abitanti: 30
Altezza s.l.m: 775 m
Frazione del comune di Minucciano, è una terrazza naturale sul lago di Gramolazzo e sulla parte nord delle Alpi Apuane. Si raggiunge dallo stesso lago seguendo le indicazioni con il bivio compare sulla destra e la strada sale fino alla frazione. Leggi di più
Il paese è circondato da castagni, ma non prende il nome da essi: infatti, secondo leggenda, le origini di Castagnola dovrebbero risalire all’Impero Romano. Si racconta che l’attuale paese sia risorto in piccola parte sulle vecchie rovine di un castello chiamato “Castel D’Agnola” di proprietà di una certa contessa Angela.
Il castello fu distrutto dai Romani ritenendo gli abitanti di Castagnola responsabili di un macabro fatto avvenuto nelle vicinanze del paese. Si era sempre detto che in località “Osteriaccia”, dove oggi vi è la casa dei guardiani della diga del lago, vi passasse l’unica strada che seguiva il corso del fiume Acqua Bianca, e che vi fosse un’osteria dove i malcapitati viandanti venivano uccisi e mangiati. La leggenda nasconde una verità? Sono state numerose le ossa umane rinvenute durante la costruzione della diga.
Oggi, però, non c’è pericolo ad avventurarsi in queste zone e il lago offre la possibilità di svagarsi in tanti modi. La stessa zona vi fa raggiungere anche le cave abbandonate di Gorfigliano. Da non perdere è la storia e la tradizione del Falò.
Gorfigliano
Abitanti: 629
Altezza s.l.m: 685 m
Ai piedi del monte Pisanino e a pochi passi dal lago di Gramolazzo è un’altra della frazioni del comune di Minucciano. Monumento particolarmente significativo del paese, è la chiesa vecchia, intitolata ai santi Giusto e Clemente, abbandonata dopo il terremoto del 1920 e successivamente ristrutturata a partire dal 1983 grazie alla volontà del parroco di Gorfigliano, l’arciprete Alberto Bartolomei (1924-2011). Il complesso ospita anche il museo dell’identità dell’Alta Garfagnana “Olinto Cammelli” inaugurato il 16 maggio 2009.
Una delle fonti di sostentamento del paese negli anni è stata l’attività estrattiva delle cave di marmo e per rievocare questa tradizione, la seconda domenica del mese di agosto si svolge, in località Segheria, all’interno del parco del Marmo, la rievocazione storica dei cavatori del marmo, durante la quale viene mostrata la tecnica del taglio dei blocchi di marmo con il filo elicoidale e le fasi della lavorazione del marmo estratto dal locale bacino marmifero dell’Acqua Bianca.
A dicembre, invece, a Gorfigliano si ricordano i tradizionali “Natalecci”, falò costruiti intrecciando rami di ginepro a un palo di castagno, incendiati ogni anno il 24 dicembre alle ore 18:00. Tradizione ancora viva e assolutamente spettacolare.