Il parco nazionale ha riunito precedenti parchi e riserve naturali sui due lati della dorsale appenninica, creando un’entità di grande valore naturalistico, paesaggistico e storico. L’area coinvolta ha una superficie di oltre 230.000 ettari, racchiusa quasi come in un cerchio intorno al tratto di crinale tosco emiliano che va dal Passo della Cisa a quello delle Radici.Dalle cime si aprono grandi panorami su praterie di vetta, brughiere, boschi di faggio e conifere, valli profonde e impetuosi corsi d’acqua, tranquilli laghetti montani e preziose torbiere.
Tra la fauna spiccano l’aquila reale e il lupo, da anni stabile negli angoli più selvaggi, e grandi mammiferi come cervo, cinghiale e capriolo, numerosissimi uccelli e anfibi di tipo alpino. L’incredibile varietà botanica del parco comprende specie endemiche e relitti glaciali, per la ricchezza di specie, alcuni rilievi sono considerati veri e propri giardini botanici naturali. Molto sviluppata è la rete di rifugi e sentieri, da percorrere anche a cavallo o in mountain bike, con i centri visita e le stazioni sciistiche. I numerosi rifugi alpini, aperti nelle stagioni più calde, regalano alle vette appenniniche tutte le comodità per un turismo meno esperto e per le famiglie. Leggi di più
Parlando di trekking, gli appennini sono una validissima alternativa più adatta a famiglie e persone che non hanno grandi pretese alpinistiche, in ogni modo, anche in questo contesto ci sono vette e alcuni sentieri che risultano insidiosi, ma come sempre in montagna, mai sottovalutare niente. Parlando invece di trekking invernale, tutte le vette appenniniche, con i loro pendii dolci e le quote di notevole rilievo, si prestano per affascinanti gite giornaliere che sicuramente saranno in grado di regalare scorci e panorami molto suggestivi.
Per i nostri skialper, ovvero per chi pratica sci alpinismo, gli Appennini si prestano perfettamente, sia per salite con le pelli e ramponi che per discese mozzafiato nei canali impervi e nei pendii ricoperti di soffice neve fresca.