Autunno in Garfagnana, dove godersi i colori di questa stagione

Ecco alcune delle località più suggestive della Garfagnana per immergersi nei colori di questa stagione magica

Ci siamo! Il periodo autunnale comincia ad entrare nel vivo in Garfagnana e questo significa che le zone boschive dell’appennino e delle Apuane si tingeranno dei tipici colori caldi che vengono associati a questo momento dell’anno. Dall’arancione intenso delle faggete al giallo acceso dei larici, per passare al rosso fuoco di alcuni alberi da frutto che costellano i versanti delle montange.

Visita il Parco dell’Orecchiella in Garfagnana

In questo articolo vogliamo darvi qualche suggerimento per godervi alcuni dei luoghi più suggestivi di tutto il territorio. Cominciamo quindi con le località più semplici, quelle alla portata di tutti, dove bastano un paio di scarpe adatte. In tal senso la parte dell’Appennino consente a tutti di avvicinarsi a questi ambienti e la prima tappa che vi consigliamo è il Parco dell’Orecchiella.

Una volta arrivati qui basta davvero scegliere la strada che più ispira per ritrovarsi immersi nei colori dell’autunno, ma alcuni dei punti che vi consigliamo sono le faggete sopra il fontanone (CLICCA QUI) e la strada che porta al rifugio Miramonti, da dove è possibile godere di una vista totale su tutto il bosco che ricopre questo versante. La zona è perfetta per una passeggiata nel weekend con gli amici o la famiglia visto che si può approfittare di più punti ristoro per pranzo, merenda o cena. Inoltre chiunque può “affrontare” questi sentieri in tutta sicurezza.

Una girata al Casone di Profecchia e a San Pellegrino

In generale si può dire che l’Appennino sia la zona più accessibile e altri luoghi da prendere in considerazione sono i tratti boschivi che corrono lungo la SP72 e la SP71. Più precisamente ci troviamo sulla strada che dal Casone di Profecchia arriva al borgo più alto dell’Appennino Tosco-Emiliano, San Pellegrino in Alpe a 1525 m s.l.m.

Già scorrendo questi tratti in auto si possono ammirare i colori della stagione, ma per chi si vuole addentrare e immergere nel fitto del bosco consigliamo due percorsi: dal Casone di Profecchia si può salire fino alla zona dell’Abetina Reale, dove è possibile usare come base il rifugio Segheria, mentre da San Pellegrino c’è il giro del Diavolo che vi porta fino al rifugio Burigone.

I castagneti e le faggete di Careggine durante l’autunno in Garfagnana

Prima di arrampicarci sul versante apuano vogliamo consigliarvi anche i boschi di castagno che circondano il borgo di Careggine. Solitamente bisogna aspettare un po’ di più visto che siamo ad altitudini minori, ma anche qui lo spettacolo è garantito dal manto del bosco che si colora in modo uniforme e ricopre zone vastissime, garantendo vedute molto suggestive.

Se si parla di Apuane invece c’è da rimboccarsi le maniche. Il peaseggio in generale è molto più alpino, come suggerisce il nome stesso della catena, e quindi per trovare macchie di bosco bisogna salire. Una raccomandazione che facciamo è quella di usare sempre molta prudenza, visto che da questa stagione in poi i sentieri cominciano a farsi più insidiosi. Consigliamo quindi un abbigliamento adatto, la giusta preparazione fisica e se possibile cercate di non essere mai da soli.

La prima tappa è una bella scarpinata che vi porta fino al Fatonero, un piccolo bosco abbarbicato sulle pendici del monte Fiocca a 1472 m di quota. Per arrivare si può passare dal sentiero CAI numero 144 che parte dal paese di Arni e dopo 2 ore e mezzo circa si arriva a destinazione.

Una camminata in Garfagnana d’autunno sul Monte Sumbra

Altro bosco da non perdersi, sempre in questo tratto centrale delle Apuane è quello che ricopre le pendici del monte Sumbra. Si tratta di una delle cime meno impegnative della catena e un bel tratto da fare è quello relativo al sentiero numero 145 che parte da Capanne di Careggine. Qui basta prestare attenzione nella parte conclusiva quando si approccia la ferrata Malfatti. In alternativa si può salire dalla strada che costeggia le piste da sci, percorso che parte dalla località Vianova.

Dalle cave di Marmo sopra il paese di Vagli Sotto, invece, è possibile arrivare al passo Tambura seguendo il sentiero CAI numero 35. La vista una volta raggiunta la cima è sensazionale, soprattutto se siete fortunati da trovarvi davanti ai mari di nuvole che baciano le coste della montagna in questo periodo. La parte dove godere del paesaggio autunnale è relativa alla prima metà della salita, quando la via Vandelli è disseminata di faggi che si accendono di giallo.

Ci sarebbero anche altre location da citare, ma finiremmo l’inchiostro. Una di quelle che sicuramente merita una visita è la zona della Val Serenaia, alle pendici dei monti Pisanino e Pizzo d’Uccello. Anche qui le faggete la fanno da padrone e il bello è che c’è la possibilità di passeggiare anche per le persone diversamente abili grazie ai percorsi costruiti dall’ente Parco.

Chi vuole, poi, è libero di salire verso il Pizzo ad esempio (il Pisanino è riservato a escursionisti esperti). La partenza, quindi, è dal Rifugio Donegani e con il sentiero CAI 187 si arriva alla Foce Siggioli. Si prosegue con il numero 181 e si arriva alla Foce di Giovo. Da qui con il 37 si conclude l’anello che torna al rifugio, o si può salire fin sulla vetta del monte.

Insomma, le occasioni sono tante e le location ancora di più. Come accennato, questo è solo uno spunto e in generale c’è da dire che da inizio ottobre non c’è posto che non offra la magia di questa stagione. Buon divertimento.

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