Borghi storici dal fascino intramontabile, panorami mozzafiato sulle Apuane, tradizioni, attività, feste e altro ancora. Fosciandora e frazioni vi aspettano!

Pronti a tuffarvi in un contesto fiabesco proprio alle porte della Garfagnana? Il comune di Fosciandora e le sue frazioni sono pronte ad accogliervi con la loro ricca offerta adatta a tutti. In questa sponda baciata dal sole dall’alba al tramonto potranno togliersi tante soddisfazioni sia i più sportivi e amanti dell’attività all’aria aperta che gli appassionati di storia e cultura.

Non solo, spazio anche agli amanti della buona tavola, grazie alla possibilità di godersi alcuni dei prodotti più genuini che il territorio ha da offrire durante due appuntamenti annuali. Per ogni ulteriori informazione potete rivolgervi al numero del comune: 0583 662040 o alla mail [email protected].

Borghi

7 tra comune e frazione i borghi che vi aspettano tra i terrazzamenti e i contrafforti di questa parte dell’Appennino Tosco-Emiliano. Fosciandora, Ceserana, La Villa, Lupinaia, Migliano, Treppignana, Riana e Lupinaia. Ognuna regala una vista spettacolare sulle Alpi Apuane, è caratterizzata da una chiesa e un campanile e dalle tipiche costruzioni in pietra che riescono a trasportarvi indietro nel tempo.

Attività

Appassionati di bicicletta? Qui troverete pane per le vostre gambe. La posizione e la tipologia del contesto dove questi piccoli peasini sorgono permettono di guadagnare dislivello molto rapidamente. Questo vuol dire avere percorsi tosti in salita, ma capaci di ripagare in discesa. Da qui è possibile raggiungere anche le Prade Garfagnine (naviga da QUI), una delle località più in alto della zona, da cui a sua volta è possibile partire per altri percorsi verso il resto dell’Appennino.

Cavallo Garfagnana

Anche gli amanti dell’equitazione troveranno un paradiso in questo contesto, grazie alla possibilità di unire i borghi ai tratti di verde immersi nel bosco.

Tradizioni

Questi piccoli abitati sono vere roccaforti di mestieri antichissimi che hanno scandito le vite di intere generazioni. Oggi è ancora possibile ammirare abilissimi artigiani affaccendati nella tessitura con il telaio o nella produzione di calzari in modo completamente artigianale. Una filosofia, un modo di lavoro che l’idustrializzazione ha cancellato per sempre quasi in tutto il mondo e avere modo di vedere dal vivo il processo produttivo di queste persone riesce davvero a trasportare che guarda indietro nel tempo.

Feste paesane

A cavallo tra ottobre e novembre non dovete assolutamente perdervi le due feste che si svolgono a Riana e Lupinaia. La prima è relativa al vino che si produce da queste parti, mentre la seconda, a Lupinaia, celebra uno dei frutti più popolari del territorio, la castagna.

Le vie dei borghi si riempiono di profumi caratteristici e i sapori di questa parte dell’anno vi aspettano sulle tavole delle feste. Potete stare tranquillamente tutto il giorno e usare queste ricorrenze come occasione per visitare il contesto, ma se siete già stati nei paraggi e volete passare una giornata tranquilla senza mandare troppo le gambe vi consigliamo di dedicare alle feste il pomeriggio e approfittare del tramonto per godervi quelche scorcio notevole.

Il rapace più bello che si possa ammirare nel nostro paese vola a pochi passi dai borghi della Garfagnana

L’aquila reale è uno dei “trofei” più ambiti da parte dei fotografi naturalisti e uno dei soggetti preferiti per chi pratica birdwatching. Questo uccello è presente sulla dorsale appenninica e sull’arco alpino dell’Italia e in Garfagnana si contano una decina di coppie divise tra Appennino Tosco-Emiliano e Alpi Apuane. Si tratta di un uccello molto schivo e diffidente, non impossibile da vedere, ma molto difficile da fotografare come si deve.

Per questo secondo appuntamento con la natura garfagnina abbiamo chiamato il nostro fotografo di riferimento, Leonardo Papèra, per carcare di raccontarvi le giornate tipo che potete trascorrere sul territorio alla ricerca di questo magnifico animale. Per l’occasione abbiamo scelto San Romano in Garfagnana come punto di partenza, ma ovviamente si può arrivare nella zona di avvistamento anche dagli altri borghi della zona.

Lungo la strada

Il comune di San Romano è uno dei borghi più centrali della Garfagnana ed è una location perfetta per una vacanza a contatto con la natura. Da qui parte la strada che lo collega direttamente con il centro visitatori della riserva statale naturale dell’Orecchiella e lungo la via non mancano gli spunti e gli scorci per fermarsi a scattare due foto o fare due passi.

Una menzione immancabile va alla fortezza delle Verrucole, un’opera di immensa importanza storica per il territorio, che d’estate gode di un contesto spettacolare grazie alla vegetazione rigogliosa e alle Apuane che si stagliano all’orizzonte. Qui ci sono anche due abitati che vale la pena visitare, Caprignana e Orzaglia. Quest’ultimo risale al 13° secolo e secondo le fonti è stato edificato da un gruppo di artigiani. Ancora oggi è possibile godere della sua architettura in pietra e del panorama che si affaccia sulla parte più a nord della Garfagnana.

Per sicurezza

Rispetto ad altri reppresentati di questa famiglia e più in generale l’aquila reale è un animale non semplice da vedere bene. Motivo per cui vogliamo darvi un’indicazione che vi permetterà di vederla tutte le volte che vorrete. Al centro visitatori della riserva dell’Orecchiella è presente una struttura che ospita un museo dedicato ai rapaci e in parte anche all’aquila reale.

Al suo interno potrete trovare una ricostruzione in scala 1:1 del nido con la coppia e il pulcino (pullo) per avere un’idea delle dimensioni e delle pratiche riproduttive di questo uccello. Ovviamente non è nulla in confronto a vederla dal vivo, ma qui ci sono anche due esemplari imbalsamati che vi aiutano ad avere un’idea più precisa delle fattezze di questo animale.

Tra pazienza e fortuna

L’intento di questo video è far vedere come quassù ci sia la possibilità di entrare in contatto con la regina dei cieli, ma per portarsi a casa uno scatto degno di essere chiamato tale ci vuole pazienza, dedizione e fortuna. Il nostro incontro è avvenuto nella zona della Bandita, un’area poco distante dall’abitato di Campaiana raggiungibile tramite il sentiero N 57.

Dopo essere arrivati qui nel pomeriggio abbiamo piazzato la tenda e abbiamo aspettato fino alle ore 9 della mattina dopo, quando l’aquila si è alzata dal canyon sfruttando le correnti ascensionali. Ha volteggiato sopra le nostre teste prendendo quota e dopo si è allontanata verso le Apuane alla ricerca di una buona colazione. Sicuramente può essere avvinata di più e c’è la possibilità di vederla meglio, ma questo basta per dimostrare che anche durante un solo giorno, approfittando di una gita in questa zona fantastica, si può fare un incontro difficilemente replicabile da altre parti.

Un progetto che durerà per i prossimi due mesi e che vuole protagonisti gli appassionati della montagna per lanciare un messaggio forte e chiaro

“La montagna siamo noi”, ecco come abbiamo deciso di chiamare l’ultima idea che ci è venuta per la promozione del territorio. Un progetto tutto nuovo che vuole come protagonista chi vive la montagna durante tutto l’anno e in particolar modo d’estate, quando anche le vette più difficili danno modo ai meno esperti di essere avvicinate.

Quello che vogliamo è sapere la vostra sul perché vi alzate la mattina all’alba, macinate decine di km, patite freddo e vento e tutto il resto che comporta questa magnifica attività all’aperto. Se il materiale raccolto sarà sufficiente realizzeremo un video dove inseriremo anche immagini dal nostro archivio sull’ambiente montano della Garfagnana a supporto delle vostre clip con cui cercheremo di costruire un racconto relativo alla passione per l’alta quota.

Come fare

Niente di più semplice, per partecipare vi basterà realizzare un video con il vostro telefono (ricordatevi il formato orizzontale) e inviarcelo nella qualità più alta possibile (potete usare we transfer) alla nostra mail [email protected]. Non ci interessa che sia perfetto, dovete solo essere sicuri di mandarci il vostro messaggio. Potete usare sia la modalità selfie, ma non c’è problema se vi fare riprendere da qualcuno. Il termine per l’invio è fissato al 31 agosto 2021.

Monte sumbra in Garfagnana

Nel caso siate impossibilitati ad andare in montagna per qualunque evenienza potrete mandarci un video girato anche in casa, giardino o dove meglio vi torna. Se invece avete già un video che parli della vostra passione per la montagna, anche se registrato in un’altra occasione/stagione, non c’è nessun problema, mandate e ci penseremo noi.

Idea dall’internet

 

Proprio questa connessione è ciò che cerchiamo in questo progetto. Vogliamo che la passione sia il filo conduttore di tutto il contenuto, vogliamo che ci raccontiate come mai questi posti così lontani da tutti i comfort, senza i quali sembra impossibile vivere, siano così importanti per voi. Il fine oltre la promozione è sensibilizzare privato e pubblico sull’importanza di questi spazi sia da un punto di vista ambientale che turistico.

Notizia fresca delle ultime ore: il lago di Gramolazzo vince la sfida contro Firenze e approda sul barattolo della Nutella. Ah beh!

La lieta novella rimbalza sui social e sui quotidiani locali, una foto dello specchio d’acqua ai piedi del Pisanino sarà la “copertina” dei barattoli di Nutella venduti in Toscana dal prossimo ottobre. Come abbiamo già detto in altre occasioni non è tutto oro quello che luccica e prima di analizzare il lato oscuro di questa news vediamo di ricostruire quanto accaduto.

Nei mesi scorsi Nutella ha lanciato il contest “Ti Amo Italia”, dove sono stati raccolti 1.600 scatti provenienti da tutte le regioni del nostro paese. Queste immagini ritraevano borghi, città, panorami e altro ancora e solo 84 sono passate alla fase finale del consorso. Tra queste c’erano 4 proposte per il barattolo destinato alla Toscana e parliamo di Firenze, Orbetello, Santa Luce e il lago di Gramolazzo. I voti sul web sono partiti il 24 maggio e sono terminati il 6 giugno alle 23:59.

And the winner is…

Oltre 2 milioni i voti fatti registrare, a testimonianza di un notevole interesse verso l’iniziativa, che dal punto di vista di marketing e comunicazione è una lezione a cui  Ferrero ci ha già abituato e dalla quale si deve solo imparare. Quello che interessa a tutti da queste parti, però, è che in Toscana a spuntarla è stato il lago di Gramolazzo che doveva vedersela con Firenze (mica il Gatto Silvestro, cit).

 

La foto ritrae il bacino artificiale del comune di Minucciano durante una giornata invernale, con il Pisanino che si specchia simmetricamente nelle acque del lago. Uno scatto suggestivo (a noi questo luogo piace di più in estate) di cui non conosciamo l’autore, entrato nelle 42 immagini che da ottobre troveremo sui barattoli della crema alla nocciola più famosa del mondo.

Quindi?

Mettiamo in chiaro una cosa: non vogliamo togliere meriti o screditare nessuno, anzi vi diciamo che in tutta onestà non ci credevamo nemmeno visto che la matematica era parecchio sfavorevole. Numericamente, infatti, non c’era partita, eppure il laghetto ha avuto la meglio su un colosso che nel 2019 si è preso il secondo posto in Italia come città più visitata (dietro a Milano e davanti Roma).

gita in canoa sul lago di gramolazzo

Ciò che ci chiediamo noi non è se i garfagnini abbiano sabotato le votazioni (calmi è una battuta) o se ai fiorentini importi poco di finire in uno spazio come questo, piuttosto: ma quanti sono i posti in Garfagnana degni di finire sul barattolo della Nutella come il lago di Gramolazzo? Pensateci un attimo, perché dietro questo interrogativo si cela la parte meno felice di questa vicenda.

Cosa vogliamo di più?

Guardatevi intorno, uscite di casa, fate due passi in montagna e rendetevi conto del posto che è questo, quanto dovrà aspettare ancora un territorio così prima che gli vengano riconosciute le attenzioni e le cure che si merita? Un’altra volta, senza chiedergli niente, ci ha restituito tantissimo, una boccata d’aria fresca se si parla d’mmagine e qualcosa per cui essere fieri.

Purtroppo la realtà dei fatti vuole che chi comprerà questo barattolo a Grosseto/Siena/Firenze/Urano non avrà la minima idea del protagonista dello scatto, dove si trovi, cosa ci sia nei dintorni ecc (a meno che Ferrero non inserisca delle indicazioni) e ciò testimonianza come il luogo non goda della notorietà di cui sarebbe degno. L’esatto contrario rispetto a Orbetello, seconda foto a uscire vincente per la Toscana, che la sua notorietà ce l’ha eccome.

A oggi Gramolazzo non è una meta turistica riconosciuta e riconoscibile, il lago è reso godibile grazie allo sforzo dei privati (noleggio imbarcazioni ecc), non ci sono servizi accessori per godersi il contesto in cui è inserito e questo, sfortunatamente, vale per troppi altri luoghi della zona. Se non si parte da qui, masticando un po’ di amara realtà, sarà difficile adottare una mentalità capace di far unire le forze e far confluire gli sforzi verso un miglioramento e la creazione di un’Offerta Turistica con i controcoriandoli.

Impazza sui social e sul web la notizia in merito al progetto di collegare i territori di Versilia e Garfagnana con una galleria che attraversi le Alpi Apuane

L’annosa, annosissima questione della viabilità in Garfagnana. Roba da mettere in crisi il più fine dei team a disposizione di enti come la NASA e croce per i molti abitanti di questo territorio, che ogni anno si vedono costretti a fare i conti con molteplici disagi. Ancor di più c’è il tema dell’isolamento: eh sì, pare proprio che la Garfagnana sia lontana dai grandi centri dove gravita il turismo, come Lucca o la Versilia e nell’ultimo secolo sono state proposte varie soluzioni per cercare di “accorciare le distanze”.

La più in voga ha sempre fatto riferimento a un traforo sotto le apuane. Prima nella zona di Gallicano, poi in quella di Vagli con la Tambura e oggi nel 2021 torna sul tavolo l’ipotesi con non 1, ma ben 3 alternative. Prima di scendere nei dettagli, vediamo cos’altro ci hanno regalato questi ultimi 100 e passa anni e se la presenza di una direttissima tra queste due zone sia davvero una necessità o solo una costosa distrazione da altri problemi.

Sopra invece che sotto

Qualcuno conosce Foce del Pallone nella zona più a sud delle Apaune? Magari non tutti potrebbero sapere che il nome deriva dalla presenza di un ambizioso progetto inaugurato il 28 agosto del 1910. Attraverso un pallone aerostatico che scorreva su un filo d’acciao era possibile raggiungere la zona dell’Alto Matanna. Questa funicolare doveva trasportare sette turisti da Viareggio-Camaiore, dando di fatto vita a un collegamento diretto che per l’epoca era quasi fantascientifico.

I viaggi in pallone proseguirono con successo dopo l’inaugurazione, ma a Novembre dello stesso anno una violenta tempesta distrusse l’intera struttura che non fu più ricostruita. Col tempo, magari, questo progetto si sarebbe evoluto nelle più moderne funivie e anche se l’impatto a livello ambientale non sarebbe stato leggero, avrebbe potuto dare il là ai turisti della Versilia non solo per affacciarsi alla nostra valle, ma anche per comprendere quale territorio e con che offerta ci sia a meno di un’ora dai lidi della costa.

La questione in breve

L’idea per questo nuovo collegamento vedrebbe unire tramite dei trafori all’interno del parco gli abitati di Cardoso con Fornovolasco o Casoli con Pescaglia o Fabbriche di Vergemoli. Chiunque abbia un minimo di conoscenza del territorio non impiega più di 3 secondi per capire che raggiungere un centro come Castelnuovo sarebbe un’impresa.

Questo perché una volta “scollettati” ci si troverebbe davanti a dei percorsi mooolto più tortuosi di quelli disponibili oggi, che una volta completati porterebbero a Gallicano o Turritecava e per vedere la Garfagnana c’è ancora un po’.

Avete mai provato a venire in Garfagnana in Treno?

Sinceramente è una cosa che non augureremmo nemmeno al nostro peggior nemico. La situazione ferroviaria in Garfagnana è uno dei migliori esempi di arretratezza infrastrutturale del paese. Volete raggiungere Castelnuovo da Firenze? Ebbene, mettete in conto di spendere non meno di 3-4 ore tra treni e stazioni per coprire la misera distanza di circa 100 km. La situazione migliora man mano che ci si avvicina a Lucca, ma anche in questo caso, per una tratta da 45 km, ci vuole non meno di un’ora. Ricordiamo a chi legge che questo è il 2021.

 

Non parliamo poi di Aulla, lo sbocco su Lunigiana e Garfagnana per chi viene dal Nord Italia, anche in questo caso, per una sessantina di km dovrete mettere in conto 1 ora e 30 minuti. Possiamo dirlo chiaramente, nessuno che si avvicini in Garfagnana in treno sarà mai incentivato a ripetere l’esperienza, anzi. E per questo ci sembra opportuno dire che se davvero ci sono delle risorse da spendere è meglio concentrarle su servizi come questi, per arrivare a proporre almeno 1 o 2 corse al giorno capaci di portare le persone in Garfagnana da Aulla o Lucca in massimo 20 minuti.

Ci siamo già scordati di cosa è successo questo inverno?

Veniamo quindi al sodo: ma davvero è pensabile spendere decine di milioni di euro per un’opera faraonica e impattante sotto mille aspetti (in un momento in cui l’Europa ci chiede un cambio di passo in termini di ecologia) invece di pensare a sistemare la situazione sui percorsi che già ci sono? Secondo noi no. E ancor peggio è constatare come un ragionamento simile scaturisca dopo quanto successo nell’inverno 2020/2021.

Le abbondanti nevicate hanno messo bene in luce come la mancata manutenzione dei tratti stradali e di ciò che li circonda possa essere fonte di rischio per gli abitanti della zona, ma a quanto pare ancora niente sembra essere stato fatto. La cura del verde rimane la grande assente di ogni estate e molti percorsi stanno cominciando a scivolare in uno stato di degrado capace solo di disincentivare i turisti dal ritornare in queste zone. Ancora, si parla del 2023 per lo svuotamento del lago di Vagli? Bene, piuttosto, visto che la fantasia non manca, sarebbe opportuno cominciare a studiare soluzioni per  l’invasione che si prospetta come certa.

Passo del Cipollaio e del Vestito sono opportunità

Il punto è questo secondo noi: perché distrarsi con progetti di dubbia utilità quando dietro casa abbiamo dei percorsi che turisticamente potrebbero rappresentare una vera e propria attrattiva? La SP 9 e la SP 13 che passano dal Cipollaio e dal Vestito sono due dei percorsi più belli che la Toscana abbia da offrire per chi ama guidare. Nella regione delle dolci colline e dei viali con i cipressi ritrovarsi tra le curve toste di due passi di montagna come questi con scenari mozzafiato non ha prezzo e con la giusta promozione si potrebbe mirare a un’ulteriore fascia di turisti.

Cosa intendiamo? Pensate a strade come il passo dello Stelvio, la Tansfagarasan in Romania e gli altri percorsi più famosi al mondo. Se quelli riescono ad attrarre anche milioni di turisti all’anno volete che questi due nastri d’asfalto non bastino per aumentare l’afflusso nelle nostre zone di qualche migliaio? C’è bisogno di cominciare a mettere da parte le fantasie e rimboccarsi le maniche per dare lustro alla Garfagnana. La viabilità è uno dei temi più importanti, sì, ma deve essere approcciato con criterio e cognizione di causa.

Domenica 13 maggio i 200 concorrenti della Randoneé di Pinocchio dovranno vedersela con i passi del Cipollaio e le “rampe” di San Pellegrino in Alpe

Fine settimana ricco di eventi in Garfagnana per gli appassionati sportivi, oltre al passaggio della Modena 100 Ore Classic, infatti, la zona sarà interessata anche dal transito della seconda edizione di Tuscany Extreme. Il percorso è un anello da 211 km omologato da ARI AUDAX ITALIA con classificazione BRM/ACP Extreme. Circa 4.300 metri il dislivello totale, con 4 cronoscalate che attendono i partecipanti.

 

Relativamente alla Garfagnana saranno 2 i punti in cui sarà possibile vedere gli atleti durante il massimo sforzo in salita. Il primo è la strada del passo del Cipollaio, quella che sale da Seravezza in direzione Isola Santa, mentre il secondo punto è il tratto che da Campori porta fino a San Pellegrino in Alpe. Proprio quest’ultimo tratto (la terza cronoscalata in programma) è il più impegnativo di tutti.

Evento in rampa di lancio

Di recente abbiamo parlato con l’organizzazione che ci ha raccontato di come l’evento, nonostante sia solo alla seconda edizione, stia riscuotendo già un notevole successo in termini di adesioni. Non è una gara adatta a tutti, ci tengono a precisare, visto che si tratta di un percorso con un dislivello notevole e un chilometraggio elevato.

Rimane infatti un ottimo allenamento per chi corre regolarmente in bici e più in generale l’obbiettivo della manifestazione è quello di riuscire ad attirare quanto più pubblico (partecipanti) possibili per poter proseguire il lavoro anche durante i prossimi anni. A quanto pare il numero degli iscritti nel 2022 potrebbe anche quintuplicare.

La carovana sarà a Castelnuovo alle 15:30 di venerdì e da qui proseguirà per la Versilia passando da Careggine

Canossa Events non lascia e raddoppia. Dopo la Terre di Canossa 2021, la Garfagnana si appresta a diventare il palcoscenico di un’altra prestigiosa manifestazione dell’organizzatore emiliano. Stiamo parlando della Modena 100 Ore Classic, una gara di regolarità e velocità che parte dalla costa adriatica e dopo essere approdata su quella tirrenica si conclude a Modena, nel cuore della Motor Valley.

 

Si tratta di un evento che passa in rassegna alcuni dei luoghi più importanti dell’automotive italiano, come i circuti di Misano, Imola, Mugello e Modena. Non solo, la 100 Ore è un viaggio nel cuore di Toscana ed Emilia, ma la gara tocca pure il suolo umbro e marchigiano. L’elenco iscritti è un invito a nozze per gli appassionati dei territori interessati dalla manifestazione, visto che si può godere di una serie di auto dal fascino intramontabile.

Luoghi e orari in Garfagnana

Per quanto riguarda la nostra zona ci sono diverse opzioni per chi vuole godersi qualche CV vecchio stampo. Alle 14:40 le auto passeranno nei pressi del Ponte del Diavolo, location ottima per portarsi a casa un bello scatto. Alle 15:10 scatterà la PS6, Renaio, una prova utilizzata anche per il rally del Ciocco, capace di offrire scorci interessanti nel punto più alto. Alle 15:30 le prime auto transiteranno dal centro storico di Castelnuovo di Garfagnana per proseguire verso la settima prova cronometrata.

 

Questa vedrà le auto passare da Careggine, salendo per Cerretoli, ricongiungendosi con la SP13 in prossimità di Isola Santa. Questa è di certo una delle zone migliori per portarsi a casa video e foto con gli scenari mozzafiato che caratterizzano questo parte di Garfagnana. Le auto proseguiranno poi per il mare della Versilia utilizzando il passo del Cipollaio.

Ci rivediamo sabato mattina

Sabato 12 giugno sarà la giornata conclusiva della Modena 100 Ore Classic e per raggiungere Modena la carovano rimetterà di nuovo le ruote in Garfagnana. Risalendo da Pescaglia, le auto punteranno nuovamente verso Castelnuovo e dopo un trasferimento che le vedrà sfilare sotto le mura di Castiglione sarà Cerageto ad aprire le danze della speciale conclusiva, PS 9, che impegnerà gli eqipaggi fino al bivio di Sassorosso. Proprio questo è un altro punto in cui vi consigliamo di godervi il passaggio di tanta bellezza su ruote.

La bella stagione è definitivamente arrivata e la Garfagnana è pronta ad accogliervi con un’ampia offerta di attività

Turismo esperienziale, il nostro fiore all’occhiello! Con l’arrivo dell’estato vogliamo dare la possibilità al pubblico di scoprire l’offerta del territorio per gli appassionati di attività all’aperto, di adrenalina e avventura. Ecco perché abbiamo realizzato questo contenuto che passa in rassegna le principali attività dinamiche da poter praticare in Garfagnana e dintorni.

Trail running, equitazione, rafting, kayak, deltaplano, MTB, ciclismo su strada, enduro, mototurismo sono i protagonisti di questo spot, ma ovviamente c’è tanto altro da fare sempre sotto il profilio esperinziale. Con questo breve menù vorremmo dare l’ispirazione a chi ci segue per scoprire la zona da un punto di vista diverso e per certi versi nuovo.

Garfagnana fai da te

Un altro dei propositi di questa uscita è sensibilizzare l’utente sul fatto che molto di queste attività possono essere svolte in maniera autonoma. Ecco un esempio: siete appassionati di MTB? Bèh sappiate che la zona è ricca di percorsi di ogni genere che vi attendono e difficilmente in una settimana riuscireste a vederne la metà.

In questo senso ci piacerebbe che ognuno potesse costruirsi la propria vacanza in autonomia, in base alla sua attività preferita e scopire il territorio con uno spirito avventuriero. Ovviamente ricordiamo che si può anche approfittare di chi sul territorio mette a disposizione conoscenze e competenze per garantire esperienza indimenticabili.

Non solo Garfagnana

Sono le sinergie che rendono più forti le realtà e in questo senso siamo felici di potervi parlare di un altro angolo di paradiso chiamato Val di Lima. Si tratta di una porzione di territorio compresa nel comune di Bagni di Lucca, a circa 20-30 minuti in auto da Castelnuovo di Garfagnana, ma se venite da Lucca è la prima cosa che trovate.

Qui troverete una vastissima offerta di attività acquatiche grazie alla presenza di centri come Val di Lima Off Road, Rafting H2O e Canyon Park. Tutte le strutture sono caratterizzata da personale esperto e competente, capace di accompagnarvi lungo percorsi suggestivi, alla scoperta di un ambiente unico.

Ogni anno, con relativa puntualità, sui pendii del monte Croce va in scena la fioritura dei Narcisi, pronti a scoprirla?

Nella parte più meridionale delle Alpi Apuane c’è il monte Croce, una delle vette più “basse” della catena con i suoi 1.314 metri s.l.m e anche una di quelle più facilmente raggiungibili. Il percorso si sviluppa su un sentiero che risale la costa della montagna e che è adatto anche agli escursionisti meno esperti. In questa zona fioriscono più specie floreali, ma la fioritura più massiccia è quella del Narciso Selvatico (Narcissus Poeticus), una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle amarillidacee.

Comunemente confusa con la giunchiglia, questa specie ha letteralmente conquistato il monte e nel mese di maggio, quando fiorisce, ricopre i prati con i suoi fiori bianchi, dando quasi l’impressione, se visto da lontano, che la cima sia coperta da una coltre nevosa. Dopo il tributo del 2020 (GUARDA IL VIDEO) per quest’anno abbiamo deciso di approcciare l’evento in modo più scientifico, per rispondere a tante domande che gli appassionati di montagna si fanno una volta giunti qui.

300.000 anni sulle spalle

Quando si dice fresco come un fiore. Sembra azzeccatissimo questo proverbio se si considera che, probabilmente, questa specie fiorisce quassù da qualche centinaio di migliaia di anni. Questo non è l’unico posto in cui si trova sul territorio, ma è l’unico che offre uno spettacolo di questa portata. Quali sono quindi i fattori che hanno portato i narcisi alla colonizzazione di un’area tanto vasta?

In primis il microclima ideale dell’ambiente, dato dall’esposizione e dalla posizione del monte Croce stesso, ma non è questo l’unico aspetto che ha permesso al Narciso di proliferare. Il bulbo di questa pianta, infatti, contiene narcissina, una sostanza che se ingerita in grandi quantità può risultare fatale. Ecco, quindi, la protezione naturale contro gli attacchi di specie come gli ungulati, che spesso si cibano di questi alimenti.

Come arrivare

Ci sono diversi modi per raggiungere la vetta del monte Croce e godersi la fioritura. La più semplice fa capo al sentiero CAI n. 35, una via che parte da sopra l’abitato di Palagnana e in circa 40 minuti arriva sui prati della fioritura. Si tratta di un sentiero che si affaccia sia su Appennino che il resto delle Apuane circostanti. Volendo sono disponibili altri 4 percorsi, più lunghi e impegnativi per chi vuole godersi più tempo a spasso sui sentieri. (CLICCA QUI PER SCOPRIRE GLI ALTRI PERCORSI).

La leggenda del monte Croce

C’è anche un’altra storia sull’origine di questo campo di fiori, meno scientifica, ma che vale la pena raccontare. Pare che una fanciulla e un pastore si incontrassero ogni giorno sui prati del monte e in un mattino di maggio si promisero eterno amore, decidendo che su quei pascoli si sarebbero sposati. Poche settimane dopo i turchi assaltarono i villaggi lungo la costa versiliese e il giovane pastore fu chiamato in guerra dove venne ucciso.

La ragazza dopo averlo saputo tornò sulla montagna dove cominciò a piangere e ogni sua lacrima per incanto si trasformava in questi fiori che ogni anno si ripresentano puntuali nello stesso periodo.

Garfagnana e motori fanno più rima di quanto possa sembrare e questo week end va in scena una manifestazione da non perdersi

L’undicesima edizione del Gran Premio Terre di Canossa andrà in scena da giovedì 20 maggio fino a domenica 23, ripercorrendo e celebrando alcuni dei territori appartenuti al regno di Matilde di Canossa, Regina d’Italia nel XII secolo. Anche nel 2021 questa gara di regolarità, tra le più famose del mondo (seconda solo alla 1000 Miglia), tornerà a solcare le strade garfagnine. Gli appassionati di motori, che da queste parti non latitano, avranno la possibilità di ammirare alcune delle auto di interesse storico più rare e ricercate in assoluto dal 1919 al 1976.

La corsa

Si tratta di un percorso tra città d’arte, paesaggi suggestivi, rocche e castelli antichi, incontaminati passi di montagna, incantevoli borghi e altro ancora. È una miscela perfetta di splendide auto, competizione, turismo, gastronomia e relax. Un luogo di incontro con gentlemen driver e appassionati, in un’atmosfera di amicizia e condivisione di interessi comuni.

Gli asfalti del nostro territorio ospiteranno la carovana durante il penultimo giorno di gara (domenica 22 maggio), quando gli equipaggi avranno già affrontato buona parte delle 63 prove a cronometro e 6 di media. L’appuntamento per tutti è in piazza Umberto I a Castelnuovo, dove ci sarà la possibilità di gustarsi a fondo le vetture partecipanti, ma il bello della corsa è che pesserà in ressegna anche alcuni dei percorsi più suggestivi della Garfagnana.

Prima di Castelnuovo

Chi vuole godersi il rombo dei motori nel loro habitat naturale ha a disposizione diverse alternative. Si può scegliere di andare incontro alla gara o aspettarla dopo il passaggio nel centro del capoluogo. La SP13 è il tratto più spettacolare secondo noi. Si tratta della strada che collega la Versilia, Forte dei Marmi e Massa con la Garfagnana e grazie ai suoi tratti a picco sui versanti delle montagne offre una vista unica.

A noi piace dal primo all’ultimo chilometro, ma indubbiamente il tratto centrale è quello con più fascino, visto che la strada si immerge nel cuore delle Alpi Apuane. Sempre qui è possibile vedere la carovana attraversare una delle perle che il territorio ha da offrire, il borgo di Isola Santa, che si affacia sulle acque color smeraldo dell’omonimo lago.

vista sul borgo di isola santa

Foto: Nicolas Grandi – Leonardo Papéra